Statistiche Sordità

IPOACUSIA, ETA’

La perdita di udito è una condizione molto diffusa che si presenta in prevalenza tra gli anziani. Alla fine degli anni ’80 l’età media delle persone con problemi uditivi era intorno ai 70 anni; oggi si è abbassata intorno ai 60 anni. Si stima che, a causa dell’invecchiamento della popolazione, il numero di anziani con calo uditivo aumenterà.

Questa anticipazione dell’età a 60 anni delle persone ipoacusiche è dovuta a una migliore prevenzione, a una maggiore consapevolezza e conoscenza, che permettono di riconoscere ed affrontare subito il calo uditivo rispetto a qualche decennio fa.

In Italia si stima che il 12,1% della popolazione è affetto da problemi uditivi.

Tra il 2012 e il 2018, si è registrato un incremento totale del 4,8% delle persone con ipoacusia: nel 2012 erano circa 6.923.000 mentre nel 2018 sono arrivate a circa 7.258.000.

Nel 2018, gli over 60 rappresentavano oltre 5 milioni di persone con problemi uditivi.

Inoltre, si è osservato un aumento dal 7,7% al +9,8% degli ipoacusici nella fascia di età tra i 46 e i 60 anni, età più esposta ai rischi di tipo ambientale.

(Fonte Censis)

GENERE

L’ipoacusia, o perdita dell’udito, colpisce più frequentemente gli uomini rispetto alle donne. Le cause di questa differenza sono diverse: una maggiore esposizione a rumori forti in ambito lavorativo, una più alta incidenza di alcune patologie e il possibile effetto protettivo degli estrogeni nelle donne prima della menopausa.

Circa il 13,4% degli uomini e il 10,4% delle donne.

Le donne rispetto agli uomini hanno la caratteristica di percepire in modo migliore le frequenze da 1000 kertz ovvero le frequenze a media intensità, questo particolare è stato associato anche a migliori capacità linguistiche del sesso femminile.

Durante la gravidanza alcune donne possono presentare un calo uditivo che rientrerà nella norma subito dopo il parto.

COME REAGISCONO UOMINI E DONNE ALL’IPOACUSIA

L’accettazione dell’apparecchio acustico viene affrontato in modo differente da uomini e donne.

Per la maggior parte delle donne l’apparecchio acustico viene visto come una soluzione ad un problema che restituirà autonomia ed autosufficienza più a lungo senza andare a ledere l’autostima in nessun modo.

Gli uomini, invece, generalmente fanno più fatica ad accettare la necessità di un apparecchio acustico, considerandolo un segno di debolezza. Hanno paura di essere percepiti come più bisognosi rispetto all’immagine che hanno di sé stessi e a quella che gli altri potrebbero avere di loro.

STIME IPOACUSIA IN ITALIA E NEL MONDO NEL 2050

Basandoci sulle stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità le persone con ipoacusia nel mondo nel 2018 erano 466 milioni di cui 70 milioni in Europa, nel 2050 sono previste 900 milioni di cui 104 milioni in Europa

In Italia, i pazienti ipoacusici, nel 2025 sono 8 milioni e nel 2050 saranno tra i 10 e gli 11 milioni di persone.

(Fonte Censis)